Il Cammino Neocatecumenale

 

 

 

Giappone: la misericordia di Dio è eterna

09 agosto 2011

 

 Carissimi,

il Signore ha manifestato la sua misericordia e la sua benevolenza provvidente: vi annunciamo di aver raggiunto la quota di cui avevamo bisogno per poter partecipare al pellegrinaggio. In breve tempo il Signore ha toccato il vostro cuore, vi assicuro che siete stati tantissimi e generosissimi. Ora sappiamo con certezza di avere un esercito di fratelli che hanno offerto la propria vita perché questi ragazzi potessero partecipare alla Giornata mondiale della Gioventù.

E’ per noi un segno grande, importante, un memoriale che resterà scolpito nella vita di ogni ragazzo.

Il pellegrinaggio comincia da ciascuno di voi, dai vostri volti, la maggior parte sconosciuti; dal vostro amore, immagine dell’amore celeste di Dio che guarda ogni uomo con tenerezza e zelo. Il pellegrinaggio inizia dalla Provvidenza che si è resa carne in voi: nello zaino del cuore portiamo la certezza che il Signore non ci abbandonerà mai, che ha una predilezione e una misericordia infinita per il popolo giapponese. Le difficoltà sono tantissime, ma voi siete, da oggi, la mano forte con la quale il Signore ha preso la nostra mano per condurci, sostenerci, incoraggiarci: nessuno di quelli che il Padre ha dato al Figlio andrà perduto; nessuno li strapperà dalla sua mano. Nessun ragazzo, nessun giapponese, nessuno di voi, uniti nel suo amore. Nelle vostre mani aperte con grande generosità, è già donato il centuplo, e, con esso, esse stringono e stringeranno le mani dell’innumerevole schiera di fratelli giapponesi che varcheranno il Cielo anche grazie a voi.

Noi preghiamo ogni giorno per voi; sarete con noi in ogni luogo del nostro pellegrinaggio, affideremo la vostra vita e quella delle vostre famiglie, dei parenti e degli amici alla Vergine Maria e ai Santi sulle cui orme poseremo i nostri passi. Vi assicuro nel Signore Gesù che questa Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid vi donerà grandi Grazie. Anche voi continuate a pregare per noi e per la missione in Giappone. Grazie, dal profondo del nostro cuore, e che Dio vi colmi di benedizioni e vi doni la sua Pace.

In Cristo Gesù risorto

 

Antonello Iapicca Pbro

 

Aiutiamo i fratelli giapponesi ad andare alla GMG!!

giugno 2011

 

 

 Abbiamo offerto ai fratelli in missione in Giappone questo spazio per raccontare la loro esperienza

ed anche raccogliere i fondi di cui hanno bisogno.

  

Don Antonello Iapicca, in missione da tempo in Giappone insieme ad altre famiglie, ha scritto questa lettera:

In mezzo a tante difficoltà, qui in Giappone, nella totale precarietà, oggi più che mai, “Caritas Christi urget nos”! E l’urgenza passa attraverso i piccoli e pochi spazi che ci sono lasciati aperti dalla Provvidenza. Uno di questi è il Pellegrinaggio a Madrid per la Giornata Mondiale della Gioventù in agosto.

Il Giappone attraversa un momento molto difficile, il “dopo tsunami” ha aperto ferite profonde. Moltissime persone si stanno suicidando, non avendo più nulla su cui fondare la propria vita. Il terremoto prima e lo tsunami poi hanno spazzato via tutto. E, per la prima volta, comincia a serpeggiare nella società giapponese un sentimento di insoddisfazione e di protesta. Sono persuaso che si tratti di un momento di svolta, anche se ancora allo stato embrionale. A noi il compito di intercettarla. Gli eventi drammatici di tre mesi fa sono soprattutto una Parola viva di Dio che come una spada discende sino al midollo dell’esistenza. Dio non ha dimenticato questo Popolo, perché Dio ama ogni uomo di un amore geloso. Forse la sofferenza di tanti innocenti ammorbidirà il cuore, forse la terra martoriata, e la precarietà intrisa di paura, dissoderà le anime, le preparerà ad ascoltare e a vedere proprio quello che manca alla propria vita. Forse, ma è un’occasione irripetibile. Prendere o lasciare, afferrare l’occasione o difendersene. Lo sconvolgimento della terra, l’ondata travolgente, la radioattività incipiente, sono segni, occorre interpretarli. La Chiesa è chiamata a mostrare Cristo per annunciarlo vivo e capace di dare senso ad ogni dolore, anche a quello più assurdo.

Nei ragazzi con e per i quali mi trovo in missione vedo i protagonisti di domani – ma anche di oggi – coloro che, nella scuola, ovunque, testimoniano il Signore risorto. Per far questo i nostri giovani hanno bisogno di radicarsi essi stessi sempre più in Cristo, essere formati, innamorarsi di Cristo. Questo pellegrinaggio è un’occasione irripetibile: andare con Pietro a fondare la propria vita in Cristo, radicarla nel suo amore. Questo pellegrinaggio è un investimento per il futuro di questo Popolo. Aiutare questi giovani significa salvare tantissime vite, dall’aborto, dal divorzio, dal suicidio. Il terremoto e lo tsunami, con quello che hanno significato, con l’erosione della speranza verso il futuro, ha conseguenze in tutto il Paese, non solo nelle zone colpite direttamente.

Per tutto questo, nel Nome del Signore Gesù Cristo, ti chiedo di aiutarci a trovare i fondi per affrontare le spese di questo pellegrinaggio. Con me in missione vi sono delle famiglie italiane e spagnole, che vivono facendo umili lavori, ma, soprattutto, di pura Provvidenza. Ma siamo poveri… Dalla zona di missione che il Signore mi ha affidato, dovrebbero partire una ventina di ragazzi, per una spesa di circa 30.000 euro; la quota per ogni giovane è di 1500 euro. Qualcosa ci è già arrivato da persone di buon cuore. Ma ci manca ancora parecchio, circa 15.000 euro, nonostante i ragazzi cerchino in tutti i modi di risparmiare e lavorare nei momenti liberi; sono giovani encomiabili, si stanno impegnando e sacrificando, con lavori di sera e di notte per raggiungere la cifra che occorre, studiando come pazzi per poter prendere dei giorni di vacanza nelle varie scuole, giocandosi la faccia e anche l’impiego con i capi delle imprese dove lavorano per chiedere qualche giorno di ferie; tutto, pur di poter andare a Madrid. E’ commovente vedere in loro quanto zelo il Signore stia suscitando. Le famiglie, molto numerose, non possono aiutarli.

Sono persuaso che la Provvidenza abbia anche il tuo volto. Non busserei alla tua porta se non fossi convinto dell’importanza di questo pellegrinaggio per i nostri ragazzi, e per la Chiesa stessa che è in Giappone. E’ fondamentale rinsaldare il rapporto con Roma, con il Papa. E’ importantissimo condurre i ragazzi sulle strade della fede, dell’amore alla Chiesa, a Pietro, a Benedetto XVI. E’ una questione decisiva, credimi, ci troviamo in un momento storico e, a tutti i costi, sento dal Signore imprescindibile questo pellegrinaggio, per il bene della Chiesa, dell’evangelizzazione, per questi ragazzi, per il futuro della piccola comunità cattolica in Giappone.

UN AIUTO "PROFETICO" PER IL GIAPPONE

                                                                      

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Nel Nome del Signore Gesù Cristo, ti chiediamo di aiutarci ad affrontare le spese del pellegrinaggio. Può sembrare strano ma in Giappone noi siamo poveri; oggi più di prima. I giovani sono encomiabili, stanno lavorando senza sosta per mettere da parte quanto più possibile, ma hanno anche la scuola e le famiglie, molto numerose, non possono aiutarli. Per questo ti chiediamo un contributo generoso. Ogni giovane per poter partecipare ha bisogno di 1.500 euro.

 

 Che il Signore ti ispiri la forma con cui aiutarci. Ti chiediamo anche di contribuire a far giungere questo appello a quante più persone possibile, amici, parenti, colleghi. E’ il Signore stesso che bussa alla tua porta, per offrirti la possibilità di colmare di santità e benedizioni celesti la tua carriera, il tuo lavoro, lo studio. E' Cristo che ti chiama a mettere a frutto, ora, quanto ti è stato donato, per un'opera che sarà scritta nel Cielo per l’eternità. Aiutando questi giovani sperimenterai la gioia di vivere in pienezza la gratuità e una fecondità meravigliosa nella tua vita. Dio sarà generoso con te, non dubitarlo, saprà ricompensarti. Che Dio ti benedica.

Don Antonello Iapicca

 

 

PERCHE’ AIUTARE QUESTI GIOVANI

 Il Papa rispondendo alla bambina giapponese diceva: “Non abbiamo le risposte, ma sappiamo che Gesù ha sofferto come voi, innocente, che il Dio vero che si mostra in Gesù sta dalla vostra parte... un giorno, si riuscirà a capire che questa sofferenza non era vuota, non era invano, ma che dietro di essa c’è un progetto buono, un progetto di amore". Noi ci troviamo in Giappone per preparare il giorno nel quale Dio svelerà il senso profondo del dolore, mostrando autentico e compiuto il suo progetto buono di amore. Questo è il tempo in cui offrire al popolo giapponese un fondamento che resista al terremoto e agli tsunami, agli atomi e alla paura. Il fondamento di un amore che ha vinto la morte, sorgente dell’unica speranza che non delude mai. Laddove la vita s'è fatta detrito, tra le macerie dell'esistenza, nel dolore sordo degli innocenti è sceso l'amore. E questo amore ha un nome, Cristo, ed un volto, quello dei suoi fratelli, i giovani che desideriamo portare in pellegrinaggio a Madrid. Non basta ricostruire un'autostrada in una settimana, non è sufficiente tappare la bocca alla centrale di Fukushima. E' urgente annunciare che, dal fondo oscuro dell'anima che si prepara al suicidio o dalla lucida rassegnazione che ricostruisce in attesa di altre distruzioni, dalla solitudine di ogni giapponese, Cristo è risorto! Noi lo abbiamo sperimentato. Quell'11 marzo era Giappone, ma era anche il Golgota della Croce; per questo, ogni dolore è il dolore di Cristo, ogni tomba è il suo sepolcro. In ciascuno ha deposto, come un seme di vita eterna, il suo corpo benedetto. Quel corpo oggi è la Chiesa, questi giovani che ti affidiamo, deposti nella trama dei giorni, come un seme che diviene sorgente di speranza tra le viscere di dolore di questo Popolo

 

 

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